Tumore della cervice uterina
Il tumore della cervice è il terzo tumore più diffuso al mondo. Nei Paesi in via di sviluppo questo tumore è ancora la seconda causa di morte per cancro, dopo il tumore al seno. Ogni anno circa 200.000 donne muoiono di carcinoma della cervice.
Che cos’è
Il tumore della cervice è una neoplasia maligna che si forma nei tessuti della cervice. Ha inizio con alterazioni lente e graduali delle cellule normali sulla superficie della cervice, chiamate displasia.
Insieme portano alla comparsa di cellule anomali nei tessuti della cervice. Eventualmente, le cellule tumorali iniziano a crescere e penetrare in profondità per estensione diretta ai tessuti circostanti.
I tipi più comuni sono il carcinoma a cellule squamose (il 90% dei casi) che deriva dalle cellule che ricoprono la superficie dell’esocervice e l’adenocarcinoma (il 10% dei casi) che si verifica all’interno del canale cervicale (endocervice).
Quali sono le cause del cancro della cervice?
L’infezione da papillomavirus umano (HPV) rappresenta il fattore di rischio più importante associato al tumore della cervice. Si conoscono più di 80 tipi di HPV. L’infezione persistente con un sottotipo di HPV ad alto rischio rappresenta la causa più comune del cancro della cervice.
È comunque necessario ricordare che non tutte le infezioni da HPV provocano il cancro della cervice. Le donne che non effettuano regolarmente il Pap test, che viene utilizzato per rilevare le cellule infette da HPV o altre cellule anomale nella cervice, sono a maggior rischio di cancro cervicale.
Altri fattori di rischio riconosciuti:
Quali sono i sintomi del tumore della cervice uterina?
Le condizioni che portano al tumore della cervice di solito non causano dolore. Questo è il motivo per cui la malattia almeno nelle fasi iniziali, è spesso asintomatica. Il tumore della cervice uterina può essere diagnosticato in fase molto iniziale o addirittura precancerosa se viene effettuato regolarmente lo screening con il Pap-test o con l’HPV-test.
Il cancro della cervice in fase iniziale potrebbe non causare sintomi e segni clinici. Un segno tipico e il sintomo più importante è il sanguinamento vaginale . Tra i campanelli d’allarme ci sono anche perdite vaginali senza sangue e dolore pelvico.
Per questi motivi, la strategia vincente per una diagnosi della fase pre-cancerosa si basa su controlli ginecologici regolari. Il Pap-test e la colposcopia sono gli esami in grado di riconoscere le lesioni pre-cancerose in modo tale da poterle efficacemente trattare. È comunque indubbio che la prevenzione permette di ridurre drasticamente e quasi di eliminare l’insorgenza del tumore della cervice nella popolazione.
I sintomi, quando sono presenti, possono essere soggetti a differenti interpretazioni, poiché sono comuni a molte malattie dell’apparato genitale. Nel caso si verifichi uno o più dei fenomeni sotto elencati, è comunque importante effettuare un controllo ginecologico : sanguinamenti vaginali anomali, perdite vaginali non usuali (per colore e consistenza), dolore pelvico, dolore o sanguinamento durante i rapporti sessuali.
Prevenzione
Nel 1950 G. Papanikolaou scoprì il Pap test con lo scopo di individuare precocemente lesioni precancerose e cancerose della cervice, salvando milioni di donne da questa malattia mortale.
Il Pap test deve essere effettuato da qualsiasi donna sessualmente attiva o ex-attiva. Secondo l’American Scientific Society, a partire dai 21 anni o entro tre anni dal primo rapporto sessuale delle giovani donne e almeno ai 75 anni, tutte le donne dovrebbero sottoporsi a questo esame.
Da quel momento in poi, a seconda di quanto emerge dal controllo, deve essere eseguito ogni anno. I controlli non si possono distanziare più di due anni.
Il vaccino contro l’HPV
Nel 2002 è stata avviata la vaccinazione per la prevenzione del cancro del collo dell’utero. Il vaccino anti-papillomavirus oltre che efficace, è anche molto sicuro senza effetti collaterali gravi. Il maggior beneficio può essere ottenuto quando il vaccino viene somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale.
A tal fine la vaccinazione preventiva è raccomandata nei bambini. È opportuno vaccinare le ragazze fino ai 26 anni, anche se alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia della vaccinazione anti-HPV nelle donne adulte.
Per le donne adulte, l’utilità del vaccino è oggetto di discussione tra una donna e il ginecologo. Va sottolineato che anche dopo la vaccinazione, le donne non dovrebbero interrompere lo screening per il Pap test, al fine di prevenire danni da altri tipi di virus.
Diagnosi
L’individuazione e la diagnosi del cancro si avvale di esami clinici, di laboratorio e strumentali :
Il trattamento
La scelta del trattamento e la prognosi (probabilità di guarigione) dipendono dallo stadio del cancro (profondità di invasione, presenza di infiltrazione degli spazi linfovascolari), il tipo istologico, le dimensioni della neoplasia e il desiderio della paziente di avere figli. Il trattamento del tumore della cervice durante la gravidanza dipende dallo stadio del cancro e quello della gravidanza. In stadi precoci o durante l’ultimo trimestre di gravidanza, il trattamento può essere rinviato dopo il parto.
Esistono diverse modalità di trattamento per i pazienti di questo cancro. Oltre a sottoporsi ai trattamenti convenzionali disponibili, i pazienti hanno la possibilità di prendere parte agli studi clinici. Gli studi clinici sono ricerche che hanno come obiettivo una migliore comprensione delle cause, dell’evoluzione e delle modalità di trattamento della malattia stessa e anche lo sviluppo di nuove terapie per la cura dei tumori. Se il nuovo trattamento si dimostra efficace o più efficace rispetto al trattamento convenzionale, eventualmente sostituisce quell’ultimo.
I trattamenti per le pazienti affette da tumore della cervice sono:
Prevede l’asportazione del tessuto tumorale mediante un intervento chirurgico, attraverso una delle seguenti tecniche:
La radioterapia è una modalità terapeutica che prevede l’utilizzo di radiazioni ad alta energia . Esse sono indirizzate direttamente a livello del tessuto neoplastico, allo scopo di uccidere le cellule tumorali. Esistono due tipi principali di radioterapia. Nella radioterapia esterna, la radiazione arriva da una fonte (appositi apparecchi terapeutici detti acceleratori lineari) posta all’esterno del paziente. In quella interna o brachiterapia, la sorgente di radiazioni è posta direttamente a contatto con la malattia per mezzo di una sonda. Il tipo di radioterapia scelto dipende dal tipo istologico e dallo stadio del cancro.
La chemioterapia è una terapia a base di farmaci per fermare la crescita delle cellule tumorali. I farmaci utilizzati sono in grado di uccidere le cellule tumorali o di impedire che possano dividersi. Quando la chemioterapia viene somministrata per via orale o iniettata per via endovenosa o intramuscolare, i farmaci entrano nel flusso sanguigno, avvicinandosi alle cellule tumorali in tutto il corpo (chemioterapia sistemica). Quando gli agenti chemioterapici vengono applicati direttamente alla colonna vertebrale, a una cavità corporea come l’addome o a un organo, colpiscono principalmente le cellule tumorali in quelle aree. Il modo in cui viene somministrata la chemioterapia dipende dal tipo e dallo stadio del cancro.